FIERA CAVALLI & JUMPING VERONA WITH LONGINES – DAY 2: LONGINES FEI WORLD CUP

The second day in Verona with Longines begins with a great breakfast directly served in my room, after which we prepared for returning at Fiera Cavalli and attending the highlight event of the fair and of the show jumping world scene: the third leg of Longines FEI World Cup

Here again, always thanks to the Swiss watchmaking brand, as at the CSIO Piazza di Siena and at the Global Champions Tour in Monte Carlo, I also had the opportunity to do the reconnaissance of the course accompanied by Uliano Vezzani, our Italian course designer known all over the world, who designed it and who explained to me the ride obstacle after obstacle. Being on the ground in front of jumps (the flowers are always those of Romicitas, the company that last month has provided them to my equestrian center for the club competition) height 1.60m prepared for the round of the World Cup is really a strong feeling, just think that about the triple jump who with its width brings the horse to cover a parable of nearly four meters in the air. It’s almost incredible to think that there are horses so warriors to endure two rounds of such a tour, finish them with great results and be immediately ready for the next leg of the circuit.

After a hearty good luck to Juan Carlos Garcia, member of the Italy’s team, and some pictures taken together with my Longines Conquest right in front of Longines jumps, we moved to the tables for lunch and the start of the competition. The riders who attended were the foreign legendaries always. Among the Italian I was particularly excited for Filippo Moyersoen and his Canada (do you remember the internship I do along with my Icona at his stables last February?) really shame for their error, Lorenzo De Luca on his Vignet Cooper who debuted with a immaculate round just stained only by a misunderstanding on the jump number eight, and of course him, Luca Maria Moneta who still with his faithful Neptune Brecourt for the second year in a row (remember when I met him at the Rolex FEI World Cup 2012 in Verona when he won the second place? ), he made us dream and hold breath until the end, when after a clear first round and a clear jump off, only for a few hundredths of a second towards the end of the starters he slipped away from the first position, behind German Christian Ahlmann and English Scott Brash (here the official ranking), however gaining a well-deserved third place on the podium that both is useful for Italy to emerge at global level. Him and his horse are together a really amazing combination, a symbol of the fact that you have to chase your dreams and believe in your own potential.

The excitement continued during the awards ceremony, where Christian Ahlmann was honored by Elisa Gasparini, Brand Manager of Longines with a Conquest Classic watch recognition of the event, and when Eric Lamaze, rider of the competitions and the unfortunate protagonist of the 2011 edition as his horse Hickstead died right there in that field soon after their round, a scarf with the portrait of his great companion who during the giving was at the same time shown on the big screens of the arena with a series of photos in his best moments of competitions, accompanied by spontaneous applause from the public with no end. You can imagine my emotion.

The great final came with the lap of honor of the winners and a burst of screams coming from every corner of the pavilion. The triumph of Luca and Neptune again is a reconfirmation of Italy in the riding at international level, that we will remember for a long time. Thanks Longines, main partner and official timekeeper of the event, for allowing me to experience all this.

Il secondo giorno a Verona insieme a Longines comincia con una colazione da campioni servita direttamente in camera, dopo la quale ci siamo preparati per tornare a Fiera Cavalli ad assistere all’evento clou della manifestazione e del panorama mondiale del salto ostacoli: la terza tappa della Longines FEI World Cup

Anche qui sempre grazie al brand orologiero svizzero, come allo CSIO di Piazza di Siena ed al Global Champions Tour di Monte Carlo, ho avuto l’opportunità di fare anch’io la ricognizione del percorso accompagnata da Uliano Vezzani, il nostro chef de piste italiano conosciuto in tutto il mondo, che lo ha disegnato e che mi ha spiegato il giro ostacolo dopo ostacolo. Trovarsi a terra davanti a salti (i fiori sono sempre quelli di Romicitas, l’azienda che il mese scorso li ha forniti al mio centro ippico per la competitione sociale) di altezza 1.60m predisposti per il giro di Coppa del Mondo è una sensazione davvero forte, basti solo pensare alla triplice che con la sua larghezza porta il cavallo a coprire una parabola di quasi quattro metri in volo. E’ pressochè incredibile pensare che esistano cavalli così guerrieri da sopportare due manche di un tale giro, concluderle con ottimi risultati ed esser subito pronti per la tappa successiva del circuito.

Dopo un caloroso in bocca al lupo a Juan Carlos Garcia, parte del nostro team azzurro, e qualche foto insieme al mio Longines Conquest proprio davanti ai salti Longines, ci siamo spostati ai tavoli per il pranzo e l’inizio della competizione. I cavalieri a scendere in campo sono stati le leggende estere di sempre. Tra gli azzurri mi hanno particolarmente emozionato Filippo Moyersoen e la sua Canada (vi ricordate lo stage che insieme alla mia Icona ho fatto da lui lo scorso Febbraio?) ma peccato davvero per l’errore, Lorenzo De Luca che sul suo Vignet Cooper ha debuttato con un percorso immacolato macchiato solo da una incomprensione sul salto numero otto, e naturalmente lui, Luca Maria Moneta che ancora insieme al fedele Neptune Brecourt per il secondo anno consecutivo (vi ricordate il mio incontro con lui alla Rolex FEI World Cup di Verona 2012 quando si classificò secondo?), ci ha fatti sognare e trattenere il fiato sino all’ultimo, perchè sì, anche questa volta, dopo un netto al percorso base e netto al barrage, solo per qualche manciata di centesimi di secondo verso il finire dei partenti è scivolato via dalla prima posizione, dietro al tedesco Christian Ahlmann ed all’inglese Scott Brash (qui la classifica ufficiale),  guadagnando però un meritatissimo terzo posto sul podio che tanto serve all’Italia per emergere a livello planetario. Un binomio davvero incredibile quello di lui e del suo cavallo, emblema del fatto che bisogna inseguire propri sogni e credere nelle proprie potenzialità.

Le emozioni sono continuate durante la cerimonia di premiazione, dove Christian Ahlmann è stato omaggiato da Elisa Gasparini, Brand Manager di Longines, dell’orologio Conquest Classic riconoscimento della manifestazione, e da Eric Lamaze, cavaliere in gara e sfortunato protagonista dell’edizione 2011 poichè il suo cavallo Hickstead morì proprio lì in quel campo appena dopo il loro percorso, di un foulard con il ritratto del suo grande compagno che, al momento della consegna, in contemporanea veniva anche mostrato sui maxi schermi dell’arena con una carrellata di immagini nei suoi momenti migliori accompagnate naturalmente da spontanei applausi del pubblico senza una fine. Potete immaginare la mia commozione.

Il gran finale è arrivato con il giro d’onore dei vincitori ed un’esplosione di urla provenienti da ogni angolo del padiglione. Il trionfo bis di Luca e Neptune è la riconferma del nostro Paese nell’equitazione a livello internazionale, che a lungo ricorderemo. Grazie Longines, main partner e cronometrista ufficiale dell’evento, per avermi permesso di vivere  tutto questo.

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